Permettimi di darti del tu Marchiori, in quanto la mia vuol essere una risposta alla tua lettera aperta.
Non ho tuttora ben capito il tuo ruolo in tale startup tutta italiana: affermi di far parte della direzione tecnica, la quale dovrebbe avere mansioni di responsabilità sul lavoro compiuto, ma hai rinnegato ogni responsabilità a riguardo, dicendo che il progetto ha seguito la sua strada, senza seguire i tuoi consigli.
- Non hai ricoperto il ruolo di programmatore, in quanto hai detto “in cui io non ho inserito nessuna tecnologia semantica, nè alcuna delle idee partorite in tutti i miei anni di studio sui motori”, quindi ti sei scaricato di tutte le responsabilità riguardo il non aderire agli attuali standard di internet e quant’altro sia già stato ampiamente criticato da stampa, televisione, blog, twitter ed internet in generale.
- Non ti sei curato della parte grafica, che invece doveva esser curata da persone con “competenze specifiche, unite ad anni di esperienza, studio e talento […] e così non è stato fatto. Contro il mio parere.”, gettando quindi questa responsabilità sull’inadeguatezza dello staff grafico, che ha lavorato al progetto da te ideato e per il quale ricoprivi il ruolo di direttore tecnico.
- Non ti sei occupato della parte relativa al motore di ricerca, dicendo “E – contro il mio parere – è stato introdotto nel progetto l’elaborazione di un motore di ricerca proprietario”, scaricando ulteriormente la responsabilità su chi ha fatto una simile proposta; tuttavia immagino che gran parte dell’investimento – 3 milioni di euro! – sia stato fatto proprio pensando alle enormi capacità necessarie allo sviluppo di un motore di ricerca (non ho idea di come sia possibile impegnare un simile capitale se non nell’acquisto di hardware), investimento che è stato concordato proprio con te da parte del tuo finanziatore.
- Non hai curato la selezione del personale, da te oggi ritenuto incompetente e che non ha mai seguito quelli che sono stati i tuoi consigli e le tue idee, consigli ed idee di un direttore tecnico.
- Non ne sei stato l’amministratore delegato, ruolo che a quanto dici non hai mai ricoperto.
Sei quindi l’ideatore di Volunia e, com’è possibile vedere attraverso giornali e televisione, colui che ha messo la faccia dietro tale progetto: ad oggi ancora non ho sentito parlare di una sola altra persona che abbia partecipato al progetto e non sia Massimo Marchiori; i ragazzi che hanno lavorato con te sembrano non avere avuto alcun merito, essendo ad oggi ancora sconosciuti ai media, ed essendo rimasti totalmente in ombra.
Tutti i meriti del successo di Volunia, da quanto posso aver letto fin’ora sono stati i tuoi. Successo che tuttavia non è giunto, ed è’ quindi giusto che adesso ti prenda parte delle responsabilità che derivano dal volersi prendere tutto il merito dell’impresa.
E tali responsabilità comprendono anche il fallimento.
Forse sarebbe stato il caso, in quanto ideatore, circondarsi di persone adeguate all’impresa e di rendersi anche un po’ più partecipi del fallimento del progetto, da te ideato e da te portato avanti. E’ bello prendersi i meriti se una cosa va bene e lavarsi poi le mani quando tutto precipita.
Purtroppo tuttavia la cosa non funziona in questo modo.
Una cosa che ho avuto modo di vedere ed è realmente mancata nella tua lettera aperta, è il concetto di umiltà. Proprio questo che mi ha estremamente deluso.
Una persona del tuo calibro che si abbassa ad incolpare chiunque gli stia attorno, bruciando il terreno – e le persone – che fino a quel momento gli son state vicine, persone che fin’ora non hai esitato a metter da parte per prenderti ogni gloria – ma che ugualmente hanno partecipato al progetto, senza pensare minimamente a citarle quantomeno, come invece vien fatto da ogni docente universitario in un ambito di ricerca.
Una cosa delle quali probabilmente non hai tenuto conto nella tua lettera è che, con la tua fama e con la pubblicità che ti sei creato attorno, adesso non ti è più possibile uscire dal recinto per galline che ti sei creato attorno (“recinto per galline” è un termine accuratamente scelto per citare una delle tue metafore), un recinto fatto di responsabilità, che sono tue e solo tue. E dietro il quale la faccia è tua e solo tua.
Oggi, visti i risultati ottenuti, e l’impegno evidentemente malriposto – sebbene non abbia dubbi riguardo il fatto che sia stato effettivamente prestato al progetto, occorreva semplicemente tacere, in quanto il principale responsabile dell’ennesima brutta figura che ci hai fatto fare, a livello MONDIALE, visto che non ti sei limitato alla sola Italia, ma hai pubblicizzato mondialmente il progetto che oggi può dichiararsi fallito.
Sì, il punto è proprio questo caro il mio Marchiori, TU oggi sei il responsabile della figura che ci hai fatto compiere mondialmente. E questa figura non è relativa solo alla tua persona, quanto all’intera Italia.
Ed io, ancora una volta, mi son visto deluso in quanto ho visto ancora una volta una valanga di soldi non destinata a 1000 studenti (3 milioni di euro sono davvero tanti per uno studente!), sparire in un fallimento durato meno di 3 mesi.
La mia delusione ed il mio disappunto nel vedere il progetto Volunia fallire, sono principalmente dovuti a questo: tanti ragazzi come me vorrebbero avviare un progetto, un’attività, accontentandosi di poco, e progetti come il tuo mi fanno unicamente provare rabbia.
Rabbia per aver messo in ridicolo noi italiani dinanzi al mondo intero, rabbia per aver visto gli ulteriori soldi sperperati in un progetto che ha visto la nascita e la morte in meno di 3 mesi. Un progetto che probabilmente con tali premesse è stato incauto far nascere.
Adesso, dopo aver provocato dispiacere, disappunto e rabbia a me ed ai tanti che credevano al progetto, a coloro che hanno collaborato nella produzione ma che mai hanno avuto la gloria o la pubblicità che hai attirato unicamente su di te… proprio su queste persone vorresti gettare del fango?
Scusami, ma questo proprio non l’accetto, e la cosa migliore che potessi fare sarebbe stato farti da parte e lasciare che altri riuscissero liddove tu hai fallito.
Ma tu non accetti i fallimenti, ed hai quindi pensato di rendere degli anonimi – perchè di anonimi si parla, essendo tu, Massimo Marchiori, al centro dell’attenzione – responsabili delle tue mancanze.
Io credo che adesso sia giunta l’ora di prendersi le proprie responsabilità e di rispondere delle proprie mancanze, accettando i propri fallimenti.
Alessio